Peptest
Il Peptest è una metodica innovativa per diagnosticare il reflusso gastroesofageo, in soggetti che presentano sintomi tipici e/o atipici associati al reflusso, semplicemente analizzando un campione di saliva o espettorato.
Veloce
Risultati in 24 ore
Non invasivo
Effettuato tramite analisi della saliva
Accurato
Referto affidabile e di facile lettura
INDIVIDUAZIONE DEL REFLUSSO DEL SUCCO GASTRICO
Tramite il Peptest è possibile individuare, in modo semplice e rapido, pazienti sofferenti di reflusso del succo gastrico.
Cos’è il succo gastrico?
Il succo gastrico è composto dal materiale ingerito (cibo e bevande), da secrezioni acide e dall’enzima digestivo pepsina. Tutti questi elementi possono refluire dallo stomaco verso l’esofago, la laringe e le prime vie respiratorie.
Come viene individuato utilizzando gli altri metodi?
Il reflusso gastrico viene normalmente diagnosticato misurando il reflusso della componente acida (sotto forma di ioni H+) con metodi pH metrici nell’arco delle 24 h, oppure rilevando il reflusso fluido tenendo sotto controllo l’impedenzometria, sempre nell’ambito giornaliero (24h). Tuttavia, entrambi questi approcci sono molto invasivi e, nel caso della misura del pH, questo deve avere un valore <pH 4 perchè possa avere una valenza diagnostica.
Come viene individuato utilizzando il metodo del Peptest?
Il Peptest permette di individuare questa patologia in modo non invasivo e indipendentemente dal pH. Il test infatti rileva la pepsina in campioni clinici provenienti dal tratto digestivo superiore e dalle vie respiratorie. La pepsina è l’enzima responsabile della digestione delle proteine introdotte con la dieta; d’altra parte, essa costituisce anche il principale agente aggressivo, responsabile perciò dei danni al tessuto esofageo e della laringe durante il reflusso. Mettere in evidenza la pepsina nel liquido di reflusso significa poter disporre di uno strumento diagnostico clinicamente oggettivo, dal momento che in questo modo si può rivelare la componente dannosa del liquido di reflusso. Inoltre, l’identificazione della pepsina e dell’evento patologico avviene in modo indipendente dal pH del liquido gastrico. La pepsina, se presente, rappresenta un marker altamente predittivo di reflusso gastrico.
Campioni clinici
Il Peptest può mettere in evidenza la pepsina in una vasta gamma di campioni clinici, comprendente:
- Saliva
- Espettorato
- Aspirato tracheale
- Aspirato esofageo
- Succo gastrico
- Liquido di condensa da fiato esalato
- Fluido di lavaggio bronco alveolare
Condizioni patologiche rilevabili
Il Peptest può essere utilizzato per evidenziare la presenza di pepsina, contribuendo alla corretta diagnosidi un ampio spettro di condizioni patologiche:
- GORD: reflusso gastroesofageo
- EOR: reflusso esofageo
- LPR: reflusso Laringofaringeo
- Tosse cronica Fibrosi cistica
- Rigetto post-trapianto di polmone
- Otite media con sindrome effusiva
- Asma
- SinusiteCASI
- Sinusitis
Casi clinici
Soppressione acida
La pepsina è stata messa in evidenza nella saliva di pazienti sofferenti di sintomi persistenti nel corso di una terapia PPI. Non è stata rilevata nessuna differenza nella prevalenza di pepsina tra pazienti GORD o sottoposti a terapia PPI. Ci sono prove sufficienti per far pensare ad un potenziale ruolo del reflusso “debolmente acido” nel provocarne i sintomi.
Patologie pediatriche
Il Peptest può essere utilizzato anche in età pediatrica. La pepsina è stata trovata in campioni provenienti dal rigurgito di bambini sofferenti di reflusso infantile.
Fibrosi cistica
Positività per la pepsina è stata evidenziata con il Peptest in un liquido di lavaggio polmonare.