Cosa sono l’infertilità e la sterilità?
Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile.
Non bisogna dimenticare, però, che una non trascurabile percentuale di coppie riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, per cui molti preferiscono parlare di infertilità dopo 24 mesi (secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità).
Invece, se una coppia ha già avuto figli ma non riesce ad averne altri, si dice affetta da infertilità secondaria.


Infertilità e sterilità, come intervenire
Complessivamente, l’infertilità riguarda circa il 15% delle coppie. Le cause dell’infertilità sono numerose e di diversa natura. Per alcune di esse, le più diffuse, si può intervenire con diagnosi tempestive, cure farmacologiche e terapie adeguate, ma anche e, soprattutto, con la prevenzione e l’informazione, per altre, è necessario ricorrere alla procreazione medicalmente assistita.
La sterilità in senso proprio riguarda, invece, le coppie affette da una precisa patologia irreversibile o che restano non fertili anche dopo un iter diagnostico e terapeutico esauriente e svolto in un tempo ragionevole. Quando la sterilità è una condizione permanente non resta che rivolgersi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita più sofisticate.
Stime dell’infertilità
Le stime dirette dell’infertilità si basano su indagini demografiche specifiche condotte sull’intera popolazione o, più spesso, su gruppi campione.
Considerando che i vari studi di popolazione danno un indice di fecondità (possibilità di concepire per ciclo) intorno al 25% in coppie giovani, i calcoli prevedono che nelle nuove coppie il 19% avrà problemi riproduttivi dopo 2 anni e che di queste il 4% sarà sterile e le altre coppie saranno subfeconde.
Subfecondità sta ad indicare un indice di fecondità 3 o 4 volte più basso della norma: questo significa che alcune coppie dovranno attendere un tempo maggiore per concepire. Un fattore incisivo di subfecondità è l’età della donna.

Quali sono le cause dell’infertilità?
Valutare quale sia l’impatto dei diversi fattori di infertilità è molto difficile.
Una stima affidabile, benchè relativa solo ad una parte della popolazione, proviene dai dati riguardanti le coppie che si rivolgono ai centri per la procreazione assistita.
I dati raccolti dal Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita sono i seguenti:
Inoltre, la letteratura medica sottolinea sempre di più il ruolo di fattori psico-sociali di infertilità dovuti a fenomeni complessi come lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età tardiva (come dicevamo è fondamentale l’età della donna), l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento.
Infertilità Femminile
Il periodo più fertile per una donna è infatti tra i 20 e i 25 anni, resta sufficientemente alto fino ai 35, subisce un considerevole calo dai 35 ai 40, è bassissimo oltre i 40.
Con l’età, infatti, invecchiano i gameti femminili (gli ovociti hanno la stessa età della donna: a differenza degli spermatozoi sono già tutti presenti nel feto femminile, e sono gli stessi che matureranno di volta in volta ad ogni ciclo mestruale) e aumenta il rischio di malattie connesse all’infertilità-sterilità.
Si tratta spesso di malattie comuni che possono capitare negli anni, tra cui le malattie infiammatorie pelviche, le patologie tubariche, lo sviluppo di fibromi uterini, l’endometriosi.
L’invecchiamento degli ovociti è un fattore di sterilità particolarmente rilevante. Gli ovociti di donne non più giovani hanno più spesso anomalie genetiche (cromosomiche) e, se fecondati, possono dare luogo ad embrioni malformati, spesso abortiti spontaneamente (la percentuale di bambini con Sindrome di Down, ad esempio, è di 1 su 2000 in donne di 20 anni, 1 su 900 in donne di 30 anni, 1 su 350 nelle donne di 35 anni, 1 su 110 nelle donne di 40 anni, 1 su 25 nelle donne di 46 anni).
Le cause di infertilità femminile possono essere:
- Disfunzioni endocrine ipofisi-gonadiche. Spesso si registra mancata ovulazione conseguente a ovaio policistico, insufficienza luteale, patologie endocrine extragonadiche o metaboliche.
- Endometriosi: e’ una patologia che implica la presenza e lo sviluppo dell’endometrio in sede diversa da quella normale e interessa circa il 30% delle pazienti infertili.
- Causa tubarica: la patologia tubarica disfunzionale od organica non permette l’incontro tra ovocita e spermatozoo.
- Fattore uterino per la presenza di malformazioni, aderenze, fibromiomi e polipi endometriali.
- Fattore immunologico per patologia autoimmunitaria o per la presenza di anticorpi antispermatozoi.
- Fattore cervicale per processi infiammatori e/o alterazione anatomica.
Infertilità Maschile
Anche la fertilità maschile ha subito una significativa riduzione. Secondo molti studi, la percentuale di milioni di spermatozoi per millilitro si sarebbe quasi dimezzata negli ultimi 50 anni. Per questo motivo circa il 35% dei casi di infertilità ha una causa maschile.
I fattori da valutare sono molti ed eterogenei ed esiste una grande variabilità nella conta degli spermatozoi (non solo da individuo ad individuo ma anche da eiaculato ad eiaculato), nella loro morfologia e nella loro capacità di movimento (motilità). Tra l’altro, la stessa conta spermatica non è un indice dimostrato di fertilità, in quanto non esiste una correlazione certa tra numero di spermatozoi e fertilità, tranne nei casi di grave oligozoospermia (riduzione del numero di spermatozoi nel liquido seminale) o azoospermia (assenza di spermatozoi nel liquido seminale). Abbiamo, invece, maggiori evidenze riguardo a specifici fattori di rischio.
Alcune condizioni lavorative che espongono a radiazioni, a sostanze tossiche o a microtraumi, aumentano il rischio di infertilità. Anche l’esposizione agli inquinanti prodotti dal traffico urbano agisce negativamente. Il fumo di sigaretta nuoce agli spermatozoi: i fumatori spesso hanno più spermatozoi con morfologia anormale. Lo stesso stile di vita, se eccessivamente stressante, riduce la fertilità.
Per accertare l’infertilità maschile, oltre alla valutazione clinica, il partner maschile si sottopone a esame del liquido seminale e, se necessario, a doppler scrotale nel sospetto di varicocele. Nei casi di alterazione dell’esame del liquido seminale sono indicati accertamenti per individuare la più idonea terapia.
Le cause di infertilità maschile oltre all’alterazione del Liquido Seminale possono essere di tipo:
- Meccanico: mancata emissione di spermatozoi nelle vie spermatiche per ostruzioni.
- Immunologico: per la presenza di anticorpi antispermatozoi.
- Disfunzionale: alterazioni quali-quantitativa degli spermatozoi.
- Patologie metaboliche ed endocrine.